Davyd Andreish mentre si allena con l'handbike

Andryiesh: “In una città dove sembra che solo il silenzio sia lecito, si invita alla sedazione”

Accessibilità, Il Movimento By Set 24, 2024

Il vicepresidente di Io Scelgo Villasanta risponde all’editoriale di Mario Origo pubblicato dal Punto, sottolineando quanto sia svilente un commento che mortifica il cittadino portatore di una domanda e di possibili soluzioni.

Era mia intenzione non scrivere nulla. “Il Punto” è una testata giornalistica organica ad una parte politica, schierata, e non è la prima volta che si abbandona a faziosità, manipolando le informazioni, addirittura anche i virgolettati (quando si tratta dell’opposizione).

Ma l’articolo “Leoni da tastiera e mosche cocchiere”, scritto da Mario Origo qualche giorno fa, mi costringe ad una, seppur breve, risposta.

Per chi non lo avesse letto, i leoni da tastiera e le mosche cocchiere (si scomoda un appellativo utilizzato da Gramsci per Mussolini) saremmo io ed i miei colleghi di Io scelgo Villasanta.

Ed allora ecco che mi ritrovo costretto a rispondere. Non lo faccio tanto per segnalare che la battaglia per una stazione a Villasanta accessibile l’ho intrapresa fin dal 2015, sentendomi in più occasioni rispondere che fosse a carico del cittadino,
ovvero mio, riuscire a sensibilizzare RFI alla questione.

Non lo faccio per raccontare tutta la lunga vicenda: l’aver dovuto “metterci la faccia” più volte, esponendomi tramite carta stampata, cosa che ha conseguito il coinvolgimento delle minoranze – figure politiche oggi confluite in Villasanta Civica ed in Io scelgo Villasanta – che tramite interrogazioni e sopralluoghi, hanno stimolato la Giunta, fino al punto di condizionarne i lavori e giungere ad un documento in cui il Consiglio Comunale tutto chiedeva un interessamento di RFI.

Da quel percorso che ha coinvolto tutti, ne è scaturito un Tavolo di concertazione con Ferrovie, in cui l’Assessore alla partita, con la consulenza del dott. Andrea Ferretti di PeBA (Associazione coinvolta nel nostro Comune in un patto di collaborazione proprio in tema “barriere architettoniche”) hanno raggiunto, come primo risultato, proprio la definizione di Stazione di Villasanta Parco–Sala Blu, sollecitata dalle minoranze e considerata una chimera dalla Giunta.

Non lo faccio per rivendicare l’esito della vicenda come mio, ma come risultato di un processo, di una pratica democratica, che l’articolo del sig. Origo svilisce, distinguendosi invece per l’arroganza che, troppo spesso, caratterizza la parte politica che rappresenta.

Rispondo e scrivo tutto ciò – mettendoci ancora la faccia, una volta ancora – perché questo articolo svilisce, mortifica il cittadino in quanto portatore di una domanda ed anche attore di possibili soluzioni. Dà l’impressione che tutto cada dall’alto, ma questa è la politica dei sovrani!

Quello che è accaduto, in questo caso, è che tutto è partito e si è innescato dal basso. La Politica è anche Ascolto.
Diceva Italo Calvino: “Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua
domanda”.

Ecco, in una città in cui sembra che solo il silenzio sia lecito, il sig.Origo invita alla sedazione. E per questo ho scritto.

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