Il mistero irrisolto dell'assassinio all'ecomostro: "Il libro degli Abissi"

Il mistero irrisolto dell’assassinio all’Ecomostro: “Il libro degli Abissi”

La Storia By Ago 14, 2023

Seconda puntata della saga estiva thriller villasantese: il commissario De Luca trova un indizio in un vecchio testo di occultismo.

L’ecomostro era una struttura abbandonata da tempo e abitata solo da anime perdute, avvolta in un’aura di mistero e paura.

Il Commissario De Luca, uomo d’esperienza e di poche parole, sapeva fin troppo bene che, in questo luogo sinistro le indagini sarebbero state tutt’altro che agevoli. Decise di iniziare le sue ricerche dalla dimora di fortuna di Giulia e del suo fidanzato, l’uomo scomparso. Come porta, una sgangherata lamiera di metallo ondulato, recuperata chissà dove. Il buio regnava sovrano all’interno. Una volta entrato, De Luca avvertì un odore acre, misto di umidità e abbandono. Era evidente che le condizioni di vita in quel luogo erano pietose.

Il Commissario sapeva anche che gli abitanti del luogo sussurravano di presenze oscure e di una maledizione che gravava sull’ecomostro. Storie di voci nella notte, di ombre danzanti tra le rovine e di lontani lamenti riempivano la sua mente, ma lui non era uomo da credere alle fantasie popolari. Voleva fatti, prove tangibili.

“Potrebbe essere scappato per qualche motivo?” chiese a Giulia, che aveva denunciato la scomparsa del fidanzato. La donna scosse la testa.

“Potrebbe essere stato rapito?”, la incalzò il commissario. Giulia scosse di nuovo la testa.

Poi, all’improvviso, un brivido scese lungo la schiena di De Luca. Si sentiva come se qualcosa o qualcuno nell’aria lo avesse scrutato con occhi invisibili.

Decise allora di finire la perlustrazione dell’Ecomostro, senza trovare altri indizi. E decise che sarebbe tornato sul posto la sera stessa, per passare al setaccio la decadente struttura e il bosco che la circondava.

Si ripresentò sul posto alle nove in punto. Con lui c’era il suo fido cane, un pastore tedesco di nome Dante. Insieme si addentrarono tra le rovine e poi tra gli alberi e le ombre. Ogni tanto, il vento faceva frusciare le foglie, e il commissario si girava con nervosismo, aspettandosi di vedere un’ombra dietro di sé.

Dopo un po’, Dante iniziò ad annusare qualcosa, tirando via De Luca dall’inquietante ipnosi del posto. Il commissario seguì il cane, che lo condusse a una vecchia capanna in rovina, nascosta tra gli alberi. Le travi del tetto erano quasi tutte crollate, ma un angolo sembrava ancora aggrapparsi alla speranza di restare in piedi.

De Luca si avvicinò con cautela e illuminò l’interno con una torcia. Ciò che vide lo lasciò senza fiato. Sulle pareti erano incisi strani simboli e frasi incomprensibili. Sulla polverosa superficie del pavimento, erano disposti oggetti bizzarri e vecchi testi di occultismo.

Continuò a perlustrare la capanna, scrutando ogni angolo, ma non trovò alcuna traccia dell’uomo scomparso. Poi la sua attenzione si concentrò su un libro aperto. Era abbandonato in un angolo, ma si capiva che trattava di un antico volume prezioso. Era rilegato in pelle. Una volta raccolto De Luca lesse il titolo scritto a caratteri dorati sulla copertina: “Il Libro degli Abissi”.

De Luca frugò tra le pagine ingiallite, rivelando illustrazioni di creature mostruose e rituali oscuri. Il suo istinto gli diceva che quella scoperta era collegata alla scomparsa dell’uomo, ma ancora non aveva abbastanza elementi per collegare i punti.

Mentre lui e Dante uscivano dalla capanna il vento si intensificò, facendo sobbalzare i rami degli alberi come artigli spettrali. De Luca decise di portare con sé il libro, aveva il presentimento che avrebbe avuto un ruolo cruciale nelle sue indagini.

Quella notte, mentre faceva ritorno a casa, il commissario sentì l’eco di un mistero molto più profondo e inquietante di quanto avesse mai immaginato.

Leggi la prima puntata del Mistero irrisolto dell’assassinio all’Ecomostro

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